GALLERIA CONTINUA è lieta di presentare la prima personale dell’artista presso i suoi due spazi espositivi in Francia, a Parigi e a Les Moulins.
Concepita in due capitoli, la mostra Jogos. Atos. Gestos. raccoglie e cataloga immagini, testi, storie di vita e materiale sull’architettura e, attraverso la memoria, intesse una narrazione personale del passato. Con il suo approccio giocoso e solo apparentemente leggero, Jonathas de Andrade dà voce alle comunità e alle minoranze brasiliane marginali. La sua opera è resa ancora più incisiva dal supporto delle comunità locali, con le quali ha instaurato una collaborazione basata sul rispetto. Attraverso i giochi, le azioni e i gesti di tali comunità, l’artista presenta le sue riflessioni sulle dinamiche sociali, sulla memoria e sulla modernità.
Facendo seguito alla sua straordinaria partecipazione alla Biennale di Venezia di quest’anno in qualità di artista del Padiglione del Brasile curato da Jacopo Crivelli Visconti, nonché alla sua prima mostra...itinerante in Europa, Eye-Spark al CRAC Alsace, e alle collettive esposte rispettivamente alla Biennale di Lione (Meanwhile... Suddenly, and Then, 2013), al Palais de Tokyo (Ubuntu, un rêve lucide, 2021) e al Centre George Pompidou-Metz (L’art d’apprendre, 2022), de Andrade esplora qui in profondità il panorama del suo paese natale, concentrandosi sui temi della disuguaglianza e dell’ingiustizia, delle relazioni di potere e della geografia economica.
GALLERIA CONTINUA / Les Moulins ci introduce a questa realtà con l’installazione Heroínas de Tejucupapo (Heroines of Tejucupapo) nella mezzanina, commissionata all’artista in occasione della sua personale al FOAM di Amsterdam tenutasi nella primavera del 2022. Il progetto nasce dalla collaborazione con il Teatro das Heroinas de Tejucupapo (Teatro delle Eroine di Tejucupapo), che da 30 anni mette in scena la storica battaglia di Tejucupapo del 1646 a Pernambuco, in Brasile, che vide le donne del villaggio respingere l’esercito olandese armate solo di bastoni, pentole, acqua bollente e tutto ciò che avevano a portata di mano. L’ampio inventario mostra gli oggetti utilizzati e ci racconta la lotta quotidiana – sia simbolica che materiale – che emerge dalla loro storia. Gli attori protagonisti contribuiscono all’aspetto ludico dell’opera, che però ha un sottofondo di resistenza in quanto ci ricorda l’eroica difesa associata all’evento.
Il Teatro das Heroinas de Tejucupapo mantiene viva la fiamma della lotta contro l’oppressione e la difesa della terra, presentando il punto di vista di queste donne – in particolare la tradizione delle donne nere e indigene – e offrendo ispirazione ad altre lotte sociali combattute nel teso contesto politico brasiliano.
A GALLERIA CONTINUA / Paris, de Andrade condivide la condizione di un’altra comunità emarginata in Fome de Resistência (Hunger of Resistance), un’opera che utilizza mappe storiche e obsolete dell’esercito brasiliano per ampliare il lavoro del geografo, nutrizionista e attivista nella lotta alla fame Josué de Castro e per tracciare altre forme di fame. Il progetto si svolge in collaborazione con le donne Kayapó della comunità indigena Pukany, che vive nel territorio di Menkragnoti nel sud del Pará, nell’Amazzonia brasiliana. L’opera grafica delle donne Kayapó, realizzata con tradizionali tecniche manuali ancestrali, trascende i confini delle mappe, rendendo visibile la natura contesa di queste antiche terre, la cui sicurezza e sopravvivenza stessa sono minacciate dal numero sempre crescente di attacchi scatenati dalle recenti politiche governative. I primi piani delle mani delle diverse protagoniste mostrano le donne che hanno realizzato l’opera in un gesto collettivo di resistenza.
La propensione dell’artista per la narrazione riemerge con il film Olho da Rua (Out Loud). Interpretato da un cast di 100 persone e diviso in otto atti, presenta proposte di performance davanti alla telecamera come esercizi di sguardo. Si susseguono azioni semplici, come guardarsi e ammirarsi davanti a uno specchio; improvvisare un’assemblea e mandare messaggi alla telecamera; rappresentare una festa collettiva trasformando la piazza pubblica in un grande palcoscenico; o affrontare l’obiettivo della telecamera, che è l’occhio dello spettatore, sia in strada che sullo schermo del cinema. Realizzato in due giorni in Praça do Hipódromo, a Recife, il film vede la partecipazione di un cast di senzatetto, legati a rifugi pubblici e iniziative non governative a sostegno della popolazione vulnerabile.
Questa mostra in due distinte località espositive segue le storie di persone profondamente colpite dalle dinamiche del potere nella società, siano esse attuali o storiche. Con le sue opere, Jonathas de Andrade crea spazi in cui possiamo ascoltare, assorbire e interagire con queste narrative ed esperienze attraverso aspetti comuni e condivisi dell’umanità, come il gioco, le azioni e i gesti.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, giovedì 30 giugno GALLERIA CONTINUA / Paris organizza la conferenza “With the heart coming out of the mouth” con Jonathas de Andrade e il curatore del Padiglione brasiliano della Biennale di Venezia Jacopo Crivelli Visconti.
JONATHAS DE ANDRADE
Jonathas de Andrade è nato a Maceió, in Brasile, nel 1982. Vive nel nord-est del Paese, a Recife, una città costiera caratterizzata da forti contrasti, dove i vecchi edifici coloniali si annidano tra moderni grattacieli e dove il fallimento dell’utopia modernista tropicale è una realtà tangibile. Antropologia, pedagogia, politica e morale sono tutti campi a cui de Andrade attinge per esplorare i paradossi della cultura modernista. L’architettura, le immagini e i testi che crea e raccoglie ricompongono le tracce di una società che ha smarrito i suoi ideali, che tuttavia rimangono ancora ben radicati nel paesaggio mentale e materiale contemporaneo. Tra sue personali più recenti ricordiamo: il Padiglione del Brasile, Biennale di Venezia (2022); “O Peixe”, New Museum, New York (2017); “On Fishes, Horses and Man”, The Power Plant, Toronto (2017); “Convocatória para um Mobiliário Nacional”, Museu de Arte do Rio, Rio de Janeiro (2016); “40 Nego Bom é 1 Real – Baca Project”, Bonnefantenmuseum, Maastricht (2014); “Procurando Gesù – Looking for Jesus”, Museo Marino Marini, Firenze (2014); “Cartazes para o Museu do Homem do Nordeste – Cartazes para o homem do nordeste”, Kunsthalle Lissabon, Lisbona (2013); “4000 Disparos”, Musée d’art Contemporain de Montréal, Montreal (2013). De Andrade ha partecipato alla 32a Biennale di San Paolo (2016); alla Biennale di Seoul (2016); alla Biennale Performa 15, New York (2015); alla Biennale di Gwangu (2014); alla Biennale di Dakar (2014); alla Biennale di Lione (2013); alla Triennale del New Museum, New York (2012); alla Biennale di Istanbul (2011); e alla Biennale di Sharjah (2011). Le sue opere sono state esposte anche in mostre collettive presso istituzioni importanti, come: “Prometheus Unbound”, Neue Galerie, Graz (2017); Walker Art Center, Minneapolis (2016); Logan Center for the Arts, Chicago (2016); Palazzo Fortuny, Venezia (2016); Guggenheim Museum, New York (2014 e 2017); e Stedelijk Museum Amsterdam (2013).
Entrada actualizada el el 12 jul de 2022
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